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Proiezione film We Were Here all’UNESCO in occasione dei 20 anni della Convenzione UNESCO 2005

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La Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO si è unita alle celebrazioni del ventennale della Convenzione UNESCO del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. L’Italia ha contributo a questo importante anniversario – solennemente celebrato in questi giorni a Parigi in concomitanza con lo svolgimento della Conferenza dei 159 Stati membri firmatari della Convenzione – in particolare con la proiezione del film “We Were Here” (2024), di Fred Kuwornu, cineasta italo-ghanese che con quest’opera ha voluto narrare una storia non convenzionale dell’esperienza africana nell’Europa del Rinascimento.

La pellicola è stata realizzata per la 60/a Biennale Arte di Venezia, intitolata “Stranieri ovunque”, e quella all’UNESCO è stata la prima proiezione pubblica dell’opera in Francia, dopo l’anteprima ad Afrocannes dello scorso maggio.

Concentrandosi sulla rappresentazione dei neri africani nella tradizione artistica europea dal Rinascimento in poi, in “We were here” è lo stesso autore che accompagna lo spettatore in un percorso empatico, che accende i riflettori sulle vicende degli afrodiscendenti nelle società occidentali nel corso dei secoli.
Il film dedica spazio anche alla presenza dell’identità nera nel mondo dell’arte. Inserendosi nelle celebrazioni della Convenzione UNESCO del 2005, che da vent’anni si impegna nel promuovere lo sviluppo delle espressioni e delle industrie creative su scala globale, con questo film il regista ha inteso individuare un momento storico di grande scambio interculturale e di “proto-globalizzazione”, in cui alcune esperienze, rimaste sommerse nella storiografia dominante, permettono in verità di tracciare molte analogie con la società globale contemporanea.

La proiezione si è tenuta nella Sala Cinema dell’UNESCO, alla presenza dei Delegati dei Paesi Membri dell’Organizzazione nonché di rappresentanti del mondo culturale parigino. Il film è stato introdotto dai saluti istituzionali del Rappresentante Permanente d’Italia presso l’UNESCO, l’Ambasciatore Liborio Stellino, del direttore generale aggiunto dell’UNESCO per la Cultura, Ernesto Ottone Ramírez, e dello stesso autore, Fred Kuwornu.