L’Ambasciatore Liborio Stellino, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’UNESCO, ha presieduto la 24ª sessione del Comitato intergovernativo UNESCO per la promozione del ritorno dei beni culturali ai Paesi di origine o della loro restituzione in caso di appropriazione illecita (ICPRCP), tenutasi dal 29 al 31 maggio 2024, che ha affrontato argomenti di grande rilevanza per la tutela del patrimonio culturale mondiale.
Tra i temi di maggiore rilievo, sono stati discussi i casi delle possibili restituzioni dei marmi del Partenone (Grecia – Regno Unito), del cranio di Broken Hill (Zambia – Regno Unito) e della Testa di bronzo di Ife (Nigeria – Regno Unito / Belgio). È stata dedicata particolare attenzione a facilitare l’accesso più rapido e agevole alle procedure di mediazione conciliazione tra Stati e alla revisione del codice etico per i mercanti d’arte, con l’obiettivo di promuovere comportamenti etici e trasparenti nel commercio dei beni culturali.
Al termine della sessione, si è svolto un forum di discussione che ha visto la partecipazione di alcuni tra i massimi esperti mondiali in materia. In tale contesto, sono stati approfonditamente esaminati temi cruciali quali la diligente gestione dei beni culturali, la collaborazione regionale e le questioni legate alla restituzione dei beni risalenti al periodo coloniale.
La 24ª sessione dell’ICPRCP si è rivelata un importante momento di confronto e riflessione sul futuro della protezione del patrimonio culturale mondiale, nonché il ruolo di primo piano che l’Italia ha saputo conquistare in questo importante ambito di attività dell’UNESCO, anche grazie all’importante ruolo dell’Arma dei Carabinieri, in particolare attraverso il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale anche grazie all’importante ruolo dell’Arma dei Carabinieri, in particolare attraverso il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale che dal 1969 mette a disposizione degli altri Stati l’esperienza maturata nel settore, grazie ad attività di indagine finalizzate a recuperare beni culturali rubati o esportati illecitamente e grazie alle attività di formazione svolte a favore delle altre Forze di Polizia in Italia e all’estero.