L’attività dell’UNESCO nel settore delle Scienze naturali è rivolta alla promozione della cooperazione scientifica internazionale con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento della missione istituzionale dell’Organizzazione. In tale contesto, l’Italia fornisce un importante sostegno alla “science diplomacy” esercitata dall’UNESCO, in varie forme: ospitando importanti centri di ricerca nel nostro Paese; contribuendo attivamente alla rete dei Geoparchi UNESCO e delle Riserve di Biosfera; finanziando attività e programmi dell’UNESCO in settori quali scienza e tecnologia, risorse idriche e lotta ai cambiamenti climatici.
Nell’ambito dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 il tema dell'acqua (SDG6: garantire acqua potabile e pulita a livello mondiale) è tra le priorità dell'UNESCO. Le attività delle Nazioni Unite per il raggiungimento di tale obiettivo sono coordinate dal World Water Assessment Programme (WWAP), che ha sede a Perugia.
III) Commissione Oceanografica Intergovernativa
IV) Programma Idrologico Internazionale
I) I Geoparchi UNESCO
L’Italia è rappresentata con dieci Geoparchi nell’UNESCO Global Geoparks, lista creata nel 2015 che attualmente conta 127 Geoparchi in 35 Paesi.
Grazie al sostegno delle comunità locali interessate e al rilievo dell’attività del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in questo specifico settore, i Geoparchi italiani svolgono un ruolo particolarmente significativo, non solo per il numero decisamente importante di territori coinvolti, ma anche e soprattutto per la qualità che gli stessi territori rappresentano a livello nazionale ed internazionale.
I Geoparchi UNESCO presenti nel nostro Paese costituiscono una testimonianza forte ed autorevole, ancorché per nulla esaustiva, dello straordinario patrimonio geologico del nostro Paese e sono un esempio significativo di strategie gestionali innovative in grado di attivare un percorso virtuoso per lo sviluppo sostenibile. Strategie di geoconservazione, con le relative attività didattiche, divulgative e fruitive, che hanno favorito un processo di riqualificazione e valorizzazione territoriale attento al rispetto delle culture locali e sinergicamente proiettato verso un nuovo modello di uso del territorio medesimo.
Nell’UNESCO Global Geoparks Council, organismo di gestione formato da 12 esperti internazionali, è presente un rappresentante italiano, il Dott. Maurizio Burlando, del Beigua UNESCO Global Geopark.
I 10 Geoparchi riconosciuti nella Rete sotto egida UNESCO presenti in Italia sono i seguenti:
- Parco Naturale Rocca di Cerere
- Parco Naturale Regionale delle Madonie
- Parco Naturale Regionale del Beigua
- Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
- Parco Naturale Adamello Brenta
- Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
- Parco delle colline metallifere Grossetane
- Alpi Apuane
- Sesia-Val Grande
- Parco del Pollino
II) Le Riserve di Biosfera
Le Riserve di Biosfera sono aree comprendenti ecosistemi terrestri, marini/costieri, o una combinazione degli stessi, riconosciute a livello internazionale nella struttura del Programma MaB (Man and Biosphere) dell’UNESCO. In tale contesto, il fattore umano gioca un ruolo sempre più preponderante in relazione ai servizi eco-sistemici, a cui si attribuisce valore essenziale.
La Rete Globale, composta attualmente da 727 Riserve di Biosfera dislocate in 131 Paesi, nasce per promuovere la collaborazione nord-sud ed incoraggiare la cooperazione internazionale ed il monitoraggio continuo, attraverso la condivisione e lo scambio di conoscenze e di esperienze, le attività di capacity building e la condivisione di buone prassi.
Le 20 riserve di Biosfera presenti in Italia sono le seguenti (in ordine di iscrizione):
- Collemeluccio-Montedimezzo (Molise, 1977)
- Circeo (Lazio, 1977)
- Miramare (Friuli Venezia Giulia, 1979)
- Cilento e Vallo di Diano (Campania, 1997)
- Somma-Vesuvio e Miglio d'Oro (Campania, 1997)
- Val Grande Verbano (Lombardia/Piemonte, 2002)
- Arcipelago Toscano (Toscana, 2003)
- Selve costiere di Toscana (Toscana, 2004 - estesa e rinominata nel 2016)
- Area della Biosfera del Monviso, (Piemonte, 2013)
- Parco Nazionale della Sila, (Calabria, 2014)
- Appennino Tosco-Emiliano (Toscana – Emilia, 2015)
- Alpi Ledrensi e Judicaria (Trentino-Alto Adige, 2015)
- Parco del delta del Po (Emilia Romagna – Veneto, 2015)
- Collina Po (Piemonte, 2016)
- Tepilora, Rio Posada and Montalbo (Sardegna, 2017)
- Val Camonica - Alto Sebino (Lombardia, 2018)
- Monte Peglia (Umbria, 2018)
- Po Grande (2019)
- Alpi Giulie (2019)
- Monte Grappa (Veneto, 2021)
III) Commissione Oceanografica Intergovernativa
La Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO è l’unica organizzazione del sistema ONU competente per la ricerca marina. E’ un organismo fondato nel 1960, che attualmente conta 148 Paesi membri e che ha l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale e il coordinamento dei programmi di ricerca nel campo delle scienze oceanografiche al fine di migliorare la gestione, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente marino. L’organo principale della IOC è il Consiglio Esecutivo, composto da 40 Paesi membri, rappresentativi dei vari gruppi regionali, che si rinnova in toto ogni due anni.
A giugno 2017, l’Italia è rientrata nel Consiglio Esecutivo della IOC, dopo oltre dieci anni di assenza, grazie ad un positivo risultato elettorale ottenuto nel corso della 29ma sessione dell’Assemblea dei Paesi Membri della Commissione. La rappresentante italiana nel Consiglio Esecutivo è la Dott.ssa Rosalia Santoleri del CNR, attuale Presidente della Commissione Oceanografica Italiana.
L’Italia, inoltre, fa parte del Gruppo Intergovernativo di Coordinamento del sistema di allarme e di mitigazione tsunami nell‘Atlantico nord-orientale, nel Mediterraneo e nei mari connessi (ICG/NEAMTWS), istituito per la prima volta nel 2005 sotto l'egida della IOC. Il Centro Allerta Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è accreditato come IOC "Tsunami Service Provider del Mediterraneo".
IV) Programma Idrologico Internazionale
Il Programma Idrologico Internazionale (IHP, International Hydrological Programme) è il programma scientifico intergovernativo dell’UNESCO che si propone di diffondere la conoscenza scientifica, la formazione tecnica e definire gli indirizzi strategici necessari per una gestione idrica che sia al tempo stesso efficiente, responsabile e eco-sostenibile. L’IHP è sempre più attivamente presente nelle strategie e nei programmi di sviluppo per impedire l’insorgere di conflitti internazionali e locali riguardanti le risorse idriche.
Il Comitato Nazionale Italiano del IHP-UNESCO è stato istituito dal Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR) ed è costituito da esperti provenienti da prestigiose istituzioni tecniche e scientifiche, coinvolte in ogni genere di tematica connessa alle risorse idriche. Ha sede presso l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR (IRPI), ubicato a Perugia.